Frodi, costi standard, prestazioni inutili e burocrazia. Nel 2016 gli sprechi nella sanità sono costati 22 miliardi, secondo le stime della Fondazione Gimbe, che ha presentato il secondo Rapporto sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
Il rapporto individua quattro principali criticità che condizionano la sostenibilità del Ssn. La prima riguarda il finanziamento pubblico: in Italia la spesa sanitaria continua a perdere terreno con una spesa pro-capite inferiore alla media Ocse.
Quanto all'impatto degli sprechi, nel 2016 sono arrivati a quota 22,51 miliardi, erosi da abusi, acquisti a costi eccessivi, complessità amministrative, inadeguato coordinamento dell'assistenza.
Di questi: 6,7 miliardi sono dovuti a sovra utilizzo (ad esempio antibiotici presi a sproposito o esami e interventi inutili); 4,9 miliardi a frodi e abusi; 2,2 ad acquisti con costi eccessivi; 3,4 derivano da sotto-utilizzo di interventi sanitari efficaci (come le vaccinazioni); 2,5 miliardi da complessità amministrative e 2,7 da inadeguato coordinamento dell'assistenza tra ospedale e territorio.
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