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Sui vaccini dibattito radicalizzato. Ministero della Salute apra a confronto tecnico-scientifico

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Vaccinazioni

Gentile Direttore,
ho assistito l'altra sera al dibattito sui vaccini alla trasmissione di La 7 “La Gabbia Open”, e volevo cogliere alcune importanti aperture rilevate nell’intervento del Sottosegretario di Stato per la Salute, Onorevole Dr. Faraone.

Il Sottosegretario ha dichiarato che “il Decreto non è intoccabile... Siamo aperti a tutto ciò che ne mantiene l’effettiva funzionalità e anche a tutto ciò che riesce a rasserenare il clima...”.



Sottoscrivo e apprezzo!

E ancora “Dobbiamo distinguere le scelte della politica da quelle della scienza e della medicina... e abbiamo detto in tutti i luoghi che siamo disponibili a discutere, pur convinti della scelta dell’obbligatorietà per un paese in cui si sono raggiunti livelli di guardia rispetto alle percentuali (di copertura vaccinale) stabilite dalle organizzazioni internazionali”. “Abbiamo il dovere di tener conto delle evidenze scientifiche e su quello ci vogliamo muovere... preoccupati solo della salute dei cittadini”.

Benissimo! Anch’io sono parte di coloro che vogliono tener conto delle prove scientifiche nell’interesse della salute, e penso di avere titolo a ragionare in merito. Iniziamo dunque a dialogare in modo pacato sulle prove disponibili.

Anzitutto, non risulta che le percentuali di copertura indicate dall’OMS per ottenere l’effetto gregge siano le stesse per tutti i vaccini, e vorrei che non si facesse più riferimento a un generico “95% di copertura”. La Tabella che segue indica le coperture vaccinali medie ufficiali per le diverse patologie, e quelle suggerite dall’OMS (Bulletin, 2008). Il 95% per ottenere l’effetto gregge vale solo per il morbillo (dirò dopo dell’anacronismo scientifico di parlare ancora di effetto gregge con il vaccino acellulare per la pertosse).

Per tutte le altre patologie non siamo alla “soglia critica”, e in effetti, salvo che per il morbillo, non c’è alcuna epidemia in atto, né particolare urgenza di intervenire con misure eccezionali. Ciò consentirebbe dunque di prendere il tempo necessario per una discussione scientifica serena e approfondita, vaccino per vaccino, sia sull’opportunità di proporre a tutta la popolazione ciascuno di questi 12 vaccini, sia sulle loro migliori strategie di implementazione, di cui la Scienza discute tuttora, come mostrano anche le diverse schedule vaccinali nei diversi paesi europei.

I commenti abbozzati nella tabella rivelano perplessità di natura strettamente scientifica su aspetti relativi alle vaccinazioni proposte, che si chiede di poter documentare e discutere in sedi opportune, senza creare disorientamento nella popolazione con messaggi a volte contraddittori, ma senza escludere l’apporto anche di esperti indipendenti dalle Società scientifiche e non riconducibili solo a chi ha redatto l’attuale PNPV e la relazione tecnica al Decreto in discussione.

Mi limiterò qui a ricordare perché non si può più parlare di effetto gregge con l’attuale vaccino antipertosse, come ben spiegato anche su QS dal Prof. Cassone appare chiaro da una ricca letteratura scientifica, di cui si riporta qualche esempio (All. 1).

Ancora, cito l’On. Faraone: “I dati stanno diventando allarmanti... i casi di tetano: non si sentiva parlare di tetano in questo paese da decenni...”.
Vero che non se ne parla da tanto, ma ogni anno si verificano in Italia circa 60 di casi di tetano e 20 morti (dati pubblicati dall’ISS su Vaccine 32 (2014) 639-644), soprattutto in donne anziane non vaccinate/non rivaccinate. Tanto clamore mediatico ora su questo caso dà solo la misura della strumentalizzazione in atto.

Sottosegretario: “l’Italia, con la Romania, sono i paesi a più alto rischio rispetto al tema dei vaccini...”.

In realtà ciò vale essenzialmente per i casi di morbillo che si sono verificati quest’anno. Il paragone con quelli dei due anni passati è improprio, poiché le ricorrenze epidemiche di morbillo richiedono per manifestarsi l’accumulo negli anni di un numero sufficiente di soggetti suscettibili.

I casi del 2017, ancorché inaccettabili, hanno appena superato quelli del 2010 e sono tuttora meno di quelli del 2011 (anni in cui, pure, la copertura con vaccino antimorbillo era superiore all’attuale), e sono anche molti meno di quelli notificati nel 2002 e nel 2003, senza voler risalire indietro nel tempo.

Se dunque il problema è il morbillo, perché non intervenire con decisione su questo? Evitando però di generalizzare un’“emergenza che non c’è” ad altre vaccinazioni, su cui ci si può permettere un dibattito scientifico approfondito? Il “Decreto come strumento di pacificazione sociale” cui giustamente tiene l’On. Faraone, e la credibilità delle Istituzioni ne uscirebbe recuperata.

Vorrei che si evitasse di proseguire dalle colonne di Quotidiani o da trasmissioni televisive un dibattito che nel paese si è così radicalizzato. Ma chiedo, insieme ad altri esperti indipendenti suggeriti dalle 24 Associazioni della Rete Sostenibilità e Salute, di poter portare il nostro contributo scientifico costruttivo accanto ai rappresentanti già coinvolti di Società scientifiche e a chi ha redatto il PNPV. In tal senso accolgo con grande favore le aperture dell’On. Faraone “Vado in tutti i luoghi dove è possibile discutere... in maniera civile e serena”, e chiediamo di poterlo fare da cultori dell’Evidence, senza ricevere insulti né anatemi, né essendo costretti al silenzio per timore di sanzioni o ritorsioni.

Sospendiamo dunque le osservazioni critiche pubbliche (costruttive e basate su prove), in attesa di un segnale di disponibilità a un confronto tecnico-scientifico in sedi opportune da parte del Ministero.

Dott.ssa Luisella Grandori
Già: responsabile Centro vaccinale infanzia di Modena, referente vaccinazioni Associazione Culturale Pediatri. Collaboratrice (per vaccinazioni infanzia) Dipartimento Sanità Pubblica - Regione Emilia Romagna. Fondatrice del gruppo No grazie pago io.

 

 

http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccini-dibattito-radicalizzato.php


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