SANITÀ

Sembra che il parere dell’ufficio legislativo del ministero della Salute dello scorso 22 gennaio, sollecitato da Federfarma in merito all’interpretazione delle modalità di determinazione del fatturato Ssn ai fini del calcolo degli sconti di cui alla legge 662/96, non faccia ancora del tutto chiarezza sull’argomento. Federfarma Sicilia, infatti, si è vista costretta a comunicare alle associazioni provinciali di titolari di farmacie, che l’Assessorato Regionale della Salute ha reso noto che sta provvedendo ad effettuare i necessari approfondimenti e quindi fino alla definizione della tematica da parte degli organi competenti, rivolge invito a non modificare le modalità di calcolo fino ad oggi adottate.

“Auspico che la situazione si possa chiarire definitivamente a livello nazionale con un interpello al Mef, ma se questo non dovesse accadere ci vedremo costretti a procedere per vie legali - commenta a Filodiretto il presidente di Federfarma Sicilia Gioacchino Nicolosi. Abbiamo inviato una nota all’Assessorato con la quale è stato ribadito che posto il definitivo chiarimento argomentato dal Ministero, non sussistono ragioni giustificative per far permanere alcuna assunta incertezza operativa sul metodo di calcolo del fatturato, come invece invocato. Pertanto le farmacie della Sicilia, a partire dalla DCR del mese di gennaio 2018, effettueranno correttamente il calcolo del fatturato annuo Ssn, come da citate indicazioni del ministero della Salute”. Secca anche la posizione di Roberto Tobia, tesoriere nazionale Federfarma e presidente Federfarma Palermo “Il parere del ministero è autorevole quindi riteniamo opportuno che le regioni si adeguino nell’applicazione dello sconto Ssn. Saranno eventualmente gli assessorati regionali a rivolgersi agli organi competenti, in questo caso al ministero della Salute ed eventualmente al Mef, per trovare soluzioni che vadano incontro al parere che ha dato indicazioni chiare”, conclude Tobia.