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L’azione di sostegno è stata dimostrata in carcinomi del colon, epatici, gastrici, polmonari, prostatici e nei tumori cerebrali in termini di rallentamento della crescita. Nel febbraio 1998 la Food and Drug Administration approvò un progetto (IND 54.589) per la conduzione di uno studio pilota di fase II sui potenziali effetti della frazione D in carcinomi mammari e prostatici avanzati. I ricercatori descrissero varie modalità di azione della frazione D nel contrastare la proliferazione tumorale:
• protezione delle cellule e prevenzione antineoplastica
• rallentamento o inibizione della crescita e progressione tumorale
• riduzione del rischio di sviluppare metastasi.
Tali dati sono stati poi confermati da studi successivi. Molto interessanti anche i risultati degli studi relativi alla sua azione sulla gestione degli effetti collaterali della chemioterapia e della sua efcacia in associazione ad essa. Uno studio del Prof. Nanba (1997) su 165 pazienti oncologici (25-65 anni) con patologie di varia natura in stadio avanzato (III-IV) ha correlato l’assunzione di Maitake con e senza chemioterapia. Secondo l’affermazione del Prof. Nanba “i risultati suggerivano che il carcinoma mammario, polmonare ed epatico erano migliorati dall’assunzione di Maitake, che si rivelava invece meno efcace nei tumori ossei, nei carcinomi gastrici e nelle leucemie”. I tassi di risposta migliori si ottenevano dalla combinazione del Maitake con la chemioterapia.