Il ministro tedesco della Salute, Jens Spahn, ha annunciato che i farmaci omeopatici continueranno ad essere rimborsati dalle compagnie di assicurazione sanitaria. A darne la notizia è Omeoimprese, l'associazione che rappresenta le aziende che producono e distribuiscono medicinali omeopatici in Italia.
“Una decisione doverosa e di buonsenso, dato che il costo dell'omeopatia in Germania è meno della metà di quanto l'assistenza sanitaria complessivamente incide sulle casse dello Stato”, ha commentato il presidente di Omeoimprese Giovanni Gorga.
“Alla luce di questo – continua Gorga - ci auguriamo che anche in Italia si metta la parola fine a tanti discorsi pretestuosi: l'omeopatia non sottrae risorse allo Stato, bensì indirettamente contribuisce ad alleggerire i costi del Sistema Sanitario Nazionale. Le nostre aziende versano ogni anno nelle casse pubbliche oltre 60milioni di euro e i farmaci non hanno mai beneficiato di alcuna copertura da parte del Servizio Sanitario. E non lo abbiamo mai preteso. Quello che oggi ci interessa è chiudere il processo di rilascio delle AIC da parte dell'Agenzia Italiana del Farmaco. Presto, saranno presenti nelle farmacie solo medicinali approvati e autorizzati dall'AIFA”.
In Italia i medicinali omeopatici, distribuiti in farmacia come SOP, cioè senza obbligo di prescrizione, sono a carico dei pazienti, ma detraibili.
A differenza di quanto stabilito dal ministro della Salute tedesco, qualche mese fa in Francia il governo Macron ha annunciato la decisione di non rimborsare più le spese sostenute per acquistare i medicinali omeopatici, che attualmente sono rimborsati per il 30%.
“I francesi – ha spiegato Antonella Ronchi, presidente FIAMO - non hanno peraltro preso in considerazione i risultati dello studio che ha portato la Svizzera ad inserire nelle prestazioni offerte dalla sanità pubblica proprio l'omeopatia, né quanto emerso da uno studio di farmaco-economia olandese che qualche anno fa ha reso evidente che i pazienti curati da medici con una competenza aggiuntiva nelle Medicine Complementari, tra cui l'Omeopatia, stavano meglio, avevano una qualità di vita migliore e costavano meno al Servizio Sanitario. Le stesse valutazioni di impatto economico sono state pubblicate da ricercatori della Toscana, isola felice dove l'omeopatia è assicurata in molte strutture pubbliche: il trattamento omeopatico in pazienti con patologie respiratorie quali asma o allergie è stato associato a una significativa riduzione nell'uso, e nel costo conseguente, delle terapie convenzionali”.
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